domenica 21 dicembre 2014

YULE: IL SOLSTIZIO D'INVERNO

L'antico nome Alban Arthuan (luce di Artù) si riallaccia alla tradizione druidica, che parlava di un re forte come un orso (artois) e luminoso, che sarebbe giunto a unire le tribù, avrebbe sconfitto ogni nemico e regnato nella pace. Si dice che Artù sia nato proprio il giorno del Solstizio invernale a Tintagel, in Cornovaglia. 
La ricorrenza era conosciuta anche come Yule. Era una festa di pace, di aspettativa dell'arrivo delle giornate fredde dell'inverno, ma anche di gioia per il Sole che, arrivato alla sua morte, rinasceva per avviarsi verso la sua apoteosi. L'accensione del cosiddetto "ceppo di Yule" era simbolo della luce crescente.
Il Solstizio d'inverno è il momento in cui il Sole tocca il suo livello più basso, ma proprio per questo ritorna a crescere, attirando la luce e la positività dopo i momenti neri.
Si eseguono rituali di purificazione, esorcismo, propiziazione per il denaro, richiamo d'amore per chi è solo, salute, realizzazione dei propri desideri, operazioni di veggenza.
E' l'occasione adatta alla realizzazione di talismani di protezione, per l'amore e per il denaro, e per riflettere alla nostra rinascita interiore dopo la morte simbolica.
L'altare si addobba con agrifoglio, pigne colorate, candele rosse e oro; come incenso l'olibano mescolato a muschio. Non potrà mancare una ciotola con spezie miste, rami di abete e vischio fresco.

Rituale di Yule

Preparate l'altare, accendete le candele e l'incensiere e create il Cerchio di pietre.
Circondate il calderone con le erbe: rosmarino, pino, vischio, cedro, i sempreverde che rappresentano la continuità della vita nell'apparente desolazione.
Ognuno porta un ramoscello o una foglia secchi e li colloca attorno all'altare per utilizzarli durante il rituale.
Mettetevi in cerchio e tenetevi per mano, mentre chi conduce il rituale recita la Preghiera di benedizione.
Invocate gli dèi. 

Ora chi conduce il rituale recita:

Sebbene il mondo sprofondi nel sonno, noi non soffriamo;
sebbene il vento abbia smesso di soffiare, noi non ci tormentiamo.
Sebbene la neve cada incessante e intensa, noi non ci affliggiamo;
Tutto questo sta per finire, per questo non ci preoccupiamo.


Chi conduce il rituale accende il calderone, fin quando non inizia ad ardere spontaneamente.
Prendete tutti i ramoscelli o le foglie e, restando in piedi, gettateli a turno nel calderone, recitando a voce bassa:

La Ruota gira, il Potere arde.

Ripetete nove volte.



Ora chi conduce il rituale recita:

Noi non soffriamo, sebbene il Dio giaccia ucciso dal tempo; perché la Grande Dea è misericordiosa e lo partorirà di nuovo.
Salve Regina dei Cieli!
Salve Regina della Terra!
Salve Regina degli Oceani!
Salve Regina della Rinascita!

Ripetete tutti diverse volte.

Alla fine, chi conduce il rituale recita:

La morte non è altro che la porta per la vita.

Ora potete dedicarvi alla meditazione, alla chiaroveggenza o ad altre operazioni magiche.
Date inizio al Banchetto Semplice, con vino rosso caldo e speziato e idromele, torta di zucca, agrumi, dolci a base di miele e frutta secca.
Sciogliete il cerchio e festeggiate.





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